Tra una cosa è l’altra è ormai più di un mese che provo a scrivere qualcosa per celebrare Rat-Man 100 e con esso i quasi 25 anni della nascita del personaggio ad opera di Leo Ortolani.
E più di un mese e forse quasi 100 revisioni, che corrispondono figurativamente a 100 pagine strappate e buttate nel cestino, ma ogni volta non ero soddisfatto. Perché mi ha preso l’ansia da perfezione, dato che un albo del genere andava raccontato bene, andava giustamente celebrato.
Ma non solo perché albo celebrativo di una delle mie serie a fumetti preferite, ma per il fatto che per la prima volta appena terminato di leggere mi è venuta subita la voglia di rileggerlo solo per il fatto di potermelo gustare nuovamente e non mi sono fermato alla seconda rilettura, se pure non consecutiva.
Il numero 100 di Rat-Man era stato annunciato dal giovane Leo Ortolani come l’ultima storia del supereroe con le orecchie da topo, perché sosteneva che ogni storia e ogni personaggio, come nella vita reale, nasce cresce e muore, per dare poi vita ad altri personaggi e altre storie.
Ma dopo 100 numeri le storie di Rat-Man non si sono ancora esaurite e Ortolani ce lo racconta in questo albo celebrativo non tanto del Ratto ma quanto delle sue storie e del processo creativo che si celebrano dietro di esso.
Forse in giro c’è ancora qualcuno che non ha letto questo numero per cui non mi dilungo maggiormente nel riassumete la storia, anche perché fino a ora non ci sono ancora riuscito in modo esaustivo.
Ma a chi capitasse di leggere questo articoletto suggerisco di cercarlo, farselo prestare e leggerlo. Perché anni fa il primo numero di Rat-Man Collection mi fu suggerito da un amico, dato che conteneva una parodia dell’Uomo Ragno. Fui subito colpito dalla comicità di Leo Ortolani, che suscitava la risata più sonora o il sorriso pensieroso per un concetto sì divertente ma allo stesso tempo abbastanza profondo da far riflettere.
Da allora non ci siamo più lasciati Rat-Man ed io e nel tempo ogni volta che prestavo un albo ad un amico subito ne diventava assiduo lettore, come se gli albi di Rat-Man contenessero una specie di virus o droga che creano dipendenza.
Una cosa l’aveva azzeccata l’Ortolani degli esordi, Rat-Man dopo la nascita è cresciuto ed è anche cambiato rivelando delle sfumature inedite che non a tutti sono piaciute. Ma caro Leo fa nulla, che Rat-Man duri altri 100 o 10 albi, la strada percorsa insieme fin qui è stata divertente e ben ripagata.
P.s. dovrei avere 100 albi nella mia collezione ma ne sono di meno, per cui ai miei cari amici che tempo fa si sono fatti prestare questo o quel numero sapete cosa fare 😛