Martin Mystère – Gli Autori

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Alfredo Castelli

Saggista, romanziere, autore televisivo e giornalista professionista, Alfredo Castelli, noto al pubblico per essere lo sceneggiatore di famose serie di fumetti, è nato a Milano il 26 Giugno 1947.

Come lui stesso ha ricordato, la lettura del saggio “I Fumetti” di Carlo Della Corte pubblicato nel 1960, il primo libro apparso in Italia sulla critica fumettistica, ha segnato la sua vita.

Conosciuto l’amico Mario Gamboli al liceo scientifico “Volta” di Milano, inizia con lui una proficua collaborazione che dura tuttora.

Nel 1965, assieme a Paolo Sala, Castelli realizza la prima fanzine italiana, “Comics Club 104”, pubblicazione amatoriale sul mondo del fumetto. Sono gli anni eroici di “Linus” della Milano Libri e di “Eureka” della Editoriale Corno. Scrittori come Umberto Eco, Elio Vittorini e Oreste del Buono sono gli artefici della grande stagione della critica fumettistica italiana. Nascono le prime fiere del fumetto e in questo grande fermento culturale il giovane Castelli comincia a costruire la sua nuova professione.

Esordisce come soggettista-disegnatore con il personaggio di Sceletrino, apparso nel 1965 sulle pagine di “Diabolik” della casa editrice Astorina. A partire dal 1967 sceneggia per le le case editrici Universo (Pedrito El Drito, Rocky Rider), Alpe (Cucciolo e Tirammolla), Mondadori (Topolino) e la stessa Astorina (Diabolik).

Lavora per la pubblicità : suoi sono alcuni spot ideati per “Carosello”. La strada è segnata: Castelli abbandona la facoltà diArchitettura per dedicarsi a tempo pieno all’attività di sceneggiatore.

Nel 1968 lancia e dirige, in collaborazione con Marco Baratelli, Mario Gomboli e Carlo Peroni, il periodico umoristico “Tilt”, giornale satirico sulla scia dell’americano “Mad”, pubblicato dall’editoriale Sergente Kirk di Bertieri. Il progetto non funziona e dopo soli due numeri la rivista viene chiusa. Nel 1969 dirige con Pier Carpi il mensile “Horror” per l’editore Gino Sansoni. Per quest’ultimo crea il personaggio di Zio Boris. Nello stesso anno viene anche pubblicatoVan Helsign, la storia di un detective paranormale.

Nel 1970 riceve lo Yellow Kid al Salone di Lucca come migliore sceneggiatore dell’anno: è il primo di una lunga serie di onorificenze ricevute in carriera.

Inizia una collaborazione con “Il Giornalino” delle Edizioni Paoline. Per questo settimanale crea le serie di “Mister Charade” e de “Gli Astrostoppisti”.

A questo periodi risale il suo primo incontro con il disegnatore-illustratore Giancarlo Alessandrini.

Nel 1972 entra a far parte della redazione del “Corriere dei Ragazzi”, per il quale prosegue le avventure di Zio Boris e inventa le serie di “Otto Krunz”, “l’Ombra”, “Gli Aristocratici” e “l’Omino Buffo”. Assieme al soggettista principale Mino Milani prepara l’intero albo, all’epoca settimanale: inventa una serie di rubriche fisse, quali l'”Albo Avventura”, e “Tilt”, la rubrica pazza. Le sue serie vengono tradotte in una quindicina di paesi europei; soprattutto “Gli Aristocratici” ottengono un buon successo in Germania.

Dopo alcuni contrasti con la direzione, si dimette dal “Corriere dei Ragazzi” e ha inizio un periodo di collaborazione con diversi editori. Lavora per i periodici francesi “Pif” e “Scop”; tra l’altro a Parigi ha l’opportunità di conoscere artisti come Giraud, Druilet, Forest, e Gotib.

Nel 1975 ritorna al “Giornalino”: propone la serie “Allan Quatermain”, che viene rifiutata, mentre invece è accettata quella di “Chico e Basco”, scritta in collaborazione con Tiziano Sclavi, il futuro creatore di Dylan Dog. Sceneggia storie per “Diabolik”, “Eva Kant”, e comincia a lavorare per “Supergulp” della Mondadori. Per questa rivista cura testi de “Le avventure di Nick Carter”, insieme a Bonvi, “l’Uomo Ragno” (le uniche avventure create in Italia del celebre personaggio Marvel) e “Allan Quatermain”.

I suoi primi contatti con Sergio Bonelli Editore risalgono all’inizio degli anno Settanta. Comincia come sceneggiatore per la serie “Zagor”, poi di “Mister No”, il primo antieroe del fumetto italiano, e “Ken Parker”.

Collabora alla realizzazione della serie “Un Uomo un’Avventura” (1976). Suoi sono i soggetti dei volumi L’Uomo delle Nevi, disegnato da Milo Manara, e de L’Uomo di Chicago, disegnato da Alessandrini. Nel 1980 propone una versione aggiornata di Allan Quatermain all’editore Bonelli. Il personaggio ribattezzato improvvisamente Martin Mystère entra in lavorazione e, dopo due anni di preparativi, nel giugno del 1982 viene pubblicato il primo numero.

Del 1983 è la proposta dell’editore Corno di rilanciare la rivista “Eureka”. Il tentativo portato avanti da Castelli con Silver, il papa’ di Lupo Alberto, fallisce in breve. L’operazione viene comunque ricordata per alcuni straordinari numeri monografici dedicati alla scuola giapponese del fumetto. In quegli anni Castelli lavora con la Disney Italia realizzando storie per il settimanale “Topolino”, e curando “Disney News”, House Organ della società.

Ritorna a tempo pieno alla Bonelli e meta’ degli anni Ottanta, dove assume la carica di direttore responsabile della serie “Martin Mystère”. Collabora alla creazione di nuove collane derivate dalla serie principale, quali “Martin Mystère Speciale” (1984), “l’Almanacco del Mistero” (1987), “TuttoMystère” (1989), “Martin Mystère presenta Zona X” (1990), “Martin Mystère Gigante” (1995), “Martin Mystère Extra” (1996) e “Storie di Altrove” (1998).

Autore poliedrico, dotato di innumerevoli interessi, Alfredo Castelli da anni differenziato la propria attività. Oltre a serie da lui create, collabora con la televisione e la radio nella realizzazione dei programmi, scrive romanzi, lavora con agenzie pubblicitarie, ma tra tutte queste attività preferisce quella di divulgatore e saggista.

Giancarlo Alessandrini (creatore grafico)

Nato a Jesi, provincia di Ancona, il 20 Marzo 1950.

Fin da ragazzo viene impressionato dai disegni di Hugo Pratt, all’epoca pubblicato sul “Corriere dei Piccoli”. Decide allora di frequentare l’Istituto d’Arte di ancona. Inizia la sua attività professionale nel 1972 presso il “Corriere dei Ragazzi”, a cui collabora con diversi racconti liberi e con le serie “Anni 200”, “Il Maestro”, “Lord Shark”.

Questi sono anni formativi per il giovane Alessandrini. Conosce importanti illustratori: Di Gennaro, Toppi, Uggeri, che gli forniranno stimoli per migliorarsi, e gli sceneggiatori Castelli e Milani. Licenziatosi dal “Corriere dei Ragazzi” per incomprensioni con la direzione, a metà degli anni Settanta comincia una nuova carriera.

Sui testi di Castelli disegna le storie di Eva Kant, la compagna di Diabolik, per il mensile “Cosmopolitan”, mentre per “Il Giornalino”, sui testi di Claudio Nizzi, famoso per aver creato il personaggio di Larry Yuma, realizza la serie “Rosso & Sonny”.

Verso la fine degli anno Settanta comincia a lavorare per la Daim Press, una delle vecchie denominazioni della Sergio Bonelli Editore.

Nel 1977 realizza L’Uomo di Chicago, per la serie “Un Uomo un’Avventura”. Disegna anche episodi per la serie “SuperGulp”: su testi di Tiziano Sclavi realizza il personaggio di Steve Vadam.

Dal 1982 si dedica anima e corpo a Martin Mystère, di cui illustra le copertine. Realizza storie per tutte le collane del personaggio e, saltuariamente, per albi fuoriserie. In questo periodi conosce lo sceneggiatore Roberto del Prà  e con lui crea L’Uomo di Mosca e il detective Anastasia Brown.

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