Di momenti storici come questi ne capitano davvero pochi, la storia della Chiesa ha solo 5 precedenti. L’ultima volta che un Papa ha abdicato è stato nel 1415 con Gregorio XII ed era un momento della Chiesa veramente molto complicato che vedeva in carica 1 papa e ben due antipapa.
A quasi 600 anni precisi da Gregorio XII, Benedetto XVI, durante il Concistoro (riunione formale del Collegio Cardinalizio, in pratica dei più stretti collaboratori del Papa) del 11 febbraio, a sorpresa ha dato l’annuncio della sua sofferta decisione di lasciare il Soglio Petrino.
Le motivazioni addotte sono quelle di una persona che fiaccata nel fisico causa età avanzata e acciacchi vari, non si sente più in grado di riuscire a portare avanti il proprio ministero in maniera adeguata.
Come ha accolto il mondo una notizia di questa portata?
I cattolici, assorbito l’incredulo stupore della notizia, nella maggioranza comprendono la decisione del Papa. Anche se c’è ancora chi, con l’immagine del beato Giovanni Paolo II sofferente degli ultimi anni negli occhi, non condivide a pieno la scelta.
Dicono che la Croce non si abbandona, che non si fugge dai propri doveri ecc..
I non cattolici sono praticamente divisi a metà. Chi pensa che sia un gesto di grande responsabilità e chi approfitta per attaccare la Chiesa dicendo che un papa che fugge di fronte alle difficoltà è il simbolo di un’istituzione ormai in declino, di una Curia di Roma sempre più lontana dal papa che non riesce ad arginare il marcio che mano mano viene a galla.
I malpensanti asseriscono che dietro l’abdicazione ci si anniderebbe di tutto, dai preti pedofili allo scandalo Vatican Leaks, dai problemi dello IOR ai sotterranei dissapori con la curia romana, tutto avrebbe concorso ad indurre il Papa a pensare di abbandonare la nave come un novello Schettino.
All’ultima udienza generale di ieri 200 mila fedeli, commossi lo hanno salutato e sinceramente non mi sembra di averlo visto più sorridente e tranquillo togliendosi la soddisfazione di replicare ai suoi detrattori che non è sua intenzione scendere dalla croce. Posso solo immaginare quanto la scelta sia stata difficile, ma coerente con quanto fatto in passato. Infatti quando nel 2000 si seppe che Giovanni Paolo II era affetto dal parkinson, alcuni vescovi tedeschi ne chiesero le dimissioni se pur in maniera velata, la lettera così recitava:
Se non fosse più nella condizione (il Papa) di guidare responsabilmente la Chiesa avrebbe la forza e il coraggio di prendere le decisioni giuste.
Si disse che dietro la lettera si nascondeva proprio il nome di Joseph Ratzinger. Anche se estraneo alla lettera in questione, probabilmente quelle parole gli saranno ritornate alla mente nei giorni in cui si sono manifestati i primi segni della vecchiaia.
Mi viene da aggiungere che Benedetto XVI dopo la morte del suo predecessore ereditò, i problemi complessi di una grande struttura che per forse troppo tempo era rimasta abbandonata e che deve essere governata e che deraglia se non ha una guida sicura.
Come da suo discorso iniziale con un simile gesto si è confermato un umile lavoratore della vigna che si è spogliato dell’orpello del sovrano infallibile per virtù divina quando gli rimaneva difficile rimanere guida instancabile.
Oggi dopo l’addio privato ai cardinali alle 20.00 si ritirerà con il titolo di Papa emerito a Castel Gandolfo per poi trasferirsi definitivamente ad una vita di preghiera e isolamento nel convento dei Giardini Vaticani. Isolamento necessario anche perché l’infallibilità del papa gli rimane e con l’elezione del prossimo ci saranno in contemporanea 2 persone infallibili in materia di fede..
Da domani si cambierà pagina perché dimesso un papa se ne fa un altro, e solo dopo 8 anni con il seggio di Pietro vacante, si penserà al Conclave, ai possibili papabili alle polemiche della partecipazione alle elezioni di alcune figure di cardinali un po’ discusse.
Rispolvereremo Nostradamus, San Malachia, le Profezie di Fatima e quanto più si può per individuare in anticipo i successore di Benedetto XVI, per il quale non sono previste cose buone. Ma questa ormai è un’altra storia di cui ci occuperemo più avanti..
Intanto, buon riposo Santità!