Profezie San Malachia

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Nel 1595, inizia a circolare la Prophetia de summis pontificibus, un testo attribuito a San Malachia, contenente la descrizione dei papi da Celestino II fino a Pietro II (ossia appena due successori di Giovanni Paolo II), che segnerà anche la fine della Chiesa.

Secondo la tradizione il testo è stato composto da Malachia nel 1140 ed è stato inserito nel 1595 dal monaco benedettino Arnold de Wion nel proprio libro intitolato Lignum Vitae.

La profezia è composta da 112 brevi motti che descrivono ora la provenienza, ora lo stemma oppure note caratteriali dei vari papi.

Riporto ora tutti e 112 i motti con i papi ad essi corrispondenti e possibile spiegazione, per vedere quanto la profezia si sia rivelata sorprendentemente esatta.

1 Ex Castro Tiberi

Celestino II (1143-1144)

Il motto sembra alludere al paesino di origine di questo papa: nacque a Città  di castello sul Tevere.

2 Inimicus expulsus

Lucio II Caccianemici (1144-1145)

Il motto potrebbe avere due spiegazioni: l’allusione al cognome (Inimicus) e la brutale fine di questo papa, che morì colpito da una pietra mentre veniva espulso dal Campidoglio.

3 Ex magnitude montis

Beato Eugenio III (1145-1153)

Pietro Pignatelli, nativo di Montemagno (Pisa), racchiude nel paese di origine il significato del motto.

4 Abbas Suburranus

Anastasio IV (1153-1154)

Corrado Suburri fu abate di S. Rudo.

5 De ruro albo

Adriano IV (1154-1159)

Nicholas Breakspear fu il solo Papa nato in Inghilterra, a Saint Albany. Il motto deriverebbe dalla città  di nascita.

6 Ex tetro carcere

Antipapa Vittore IV

Gregorio Conti era Cardinale di S. Vittore, noto carcere romano.

7 Ex ansere custode

Alessandro III (1159-1181)

Rolando Papero Bandinelli. Finora non è stato possibile collegare il motto a nessun avvenimento legato a questo papa, che si oppose duramente al Barbarossa.

8 De via Transtibertina

Antipapa Pasquale III

Guido da Crema ricoprì il ruolo di Cardinale in S. Maria in Trastevere (Transtibertina).

9 Lux in ostio

Lucio III (1181-1185)

Ubaldo Allucignoli fu Cardinale di Ostia. Nel motto appare chiaro il riferimento sia al nome papale, sia al cognome di origine, sia alla cittadina di Ostia.

10 De Pannonia Tusciae

Antipapa Callisto III.

Cardinale di Tuscolo, proveniva dall’Ungheria, che anticamente faceva parte di una vasta regione denominata Pannonia.

11 Sus in cribo

Urbano III (1185-1187)

Uberto Crivelli aveva nel proprio stemma l’immagine di un maiale (sus). La parola cribo, inoltre, sembra alludere in qualche modo al cognome Crivelli…

12 Ensis Laurentii

Gregorio VIII (1187)

Alberto Mosca era Cardinale di S. Lorenzo in Lucina. Nel suo stemma campeggia una spada (ensis)

13 De schola Exiet

Clemente III (1187-1191)

Paolo Scolari, Vescovo di Palestrina. Il riferimento al cognome è evidente.

14 De rure bovense

Celestino III (1191-1198)

Giacinto Orsini della Casata dei Borbone.

15 Comes signatus

Innocenzo III (1198-1216)

Giovanni Loterio dei conti di Tuscolo da Segni.

16 Canonicus de latere

Onorio III (1216-1227)

Cencio Savelli, canonico in Laterano.

17 Avis ostiensis

Gregorio IX (1227-1241)

Ugolino dei conti di Tuscolo da Segni, Cardinale di Ostia. Nel suo stemma appare un’aquila (avis).

18 Leo Sabinus

Celestino IV (1241)

Goffredo Castiglioni di Milano, Vescovo di Sabina Anche in questo caso nello stemma c’è un leone.

19 Comes Laurentius

Innocenzo IV (1242-1254)

Sinibaldo dei conti Fieschi, già  cardinale di S. Lorenzo in Lucina.

20 Signus Ostiense

Alessandro IV (1254-1261)

Rinaldo dei conti di Segni, Cardinale di Ostia

21 Jerusalem Campaniae

Urbano IV (1261-1264)

Giacomo Troyes Pantaleone, nativo della Champagne e patriarca di Gerusalemme, eletto papa ancor prima di essere nominato cardinale.

22 Drago depressus

Clemente IV (1261-1264)

Guido le Gros di Saint Gilles. Nel suo stemma vi è un’aquila che tiene stretta tra gli artigli un grosso drago.

23 Anguineus vir

Gregorio X (1271-1276)

Teobaldo dei Visconti di Piacenza. Malachia lo indica come “uomo del serpente” (anguineus vir) perché nel suo stemma campeggia in evidenza un serpente.

24 Concionator gallus

Innocenzo V (1276)

Pietro di Parantasia, di origine francese (gallus) malgrado i soli cinque mesi di pontificato è unanimemente ricordato come un uomo di chiesa probo ed eccellente predicatore (concionator)

25 Bonus Comes

Adriano V (1276).

Ottobono de’ Conti Fieschi morì prima di essere incoronato papa. Bonus da Ottobono?

26 Piscator tuscus

Giovanni XXI (1276-1277)

Pietro di Giuliani, famoso medico e filosofo, Cardinale di Tuscolo. Il suo nome di battesimo era quello del famoso pescatore, primo papa della Chiesa cattolica.

27 Rosa Composita

Niccolò III (1277-1280)

Nello stemma di Giangaetano Corsini appariva una rosa. Egli fu poi soprannominato “compositus” perché nel corso del suo pontificato si impegnò soprattutto nel tentare di riunire la Chiesa latina e quella greca.

28 Ex telonio liliacei Martinii

Martino IV (1281-1285)

Simon de Brie, canonico e tesoriere di S. Martino di Tours in Francia. Nel suo stemma vi erano rappresentati alcuni gigli.

29 Ex rosa leonina

Onorio IV (1285-1287)

Jacopo Savelli aveva come stemma dei leoni attorniati da rose.

30 Picus inter esca

Niccolo IV (1288-1292)

Il motto relativo a Gerolamo di Ascoli Piceno non è ben chiaro. L’unico accenno plausibile potrebbe essere quello alla città  natale (picus).

31 Ex eremo celsus

Celestino V (1294)

Pietro Anglerio da Morrone fu eremita e fondatore dell’ordine dei Celestini.

32 Ex undarum benedictione

Bonifacio VIII (1294-1303)

Benedetto Caetani. Il motto si riferisce al suo nome di battesimo ed al suo stemma nel quale figurano delle onde marine.

33 Concionator patarens

Benedetto XI (1303-1304)

Nicolò Baccasini era nato a Patara e apparteneva all’ordine dei predicatori (concionator)

34 De fascis aquitanicis

Clemente V (1305-1314)

Lo stemma di Bertrand de Got è costituito da fasce parallele. Sotto il suo pontificato avvenne il trasferimento della sede papale da Roma ad Avignone, vicino all’Aquitania.

35 De sutore orseo

Giovanni XXII (1316-1334)

Giacomo Duèze era figlio di un umile calzolaio.

36 Corvus schismaticus

Antipapa Nicolò V.

Pietro Rinalducci, originario di Corvaro, fu tra i maggiori responsabili dello scisma d’Occidente.

37 Frigidus Abbas

Benedetto XII (1334-1342)

Giacomo Fournier, fu eletto papa mentre era abate presso il monastero di Fontanafredda.

38 Ex rosa atrebatesi

Clemente VI (1342-1352).

Pietro Roger di Beaufort fu vescovo di Arras ed aveva un emblema con sei rose.

39 De montibus Pammachii

Innocenzo VI (1352-1362)

Nell’emblema di Stefano Aubert campeggiano sei montagne. Egli fu eletto papa mentre era cardinale dei Santi Giovanni e Paolo, titolo anticamente soprannominato “Pammacchio”.

40 Gallus vicecomes

Urbano V (1362-1370)

Guglielmo Grimoard, francese (gallus), fu Nunzio (comes) presso i Visconti di Milano.

41 Novus de Virgine fortii

Gregorio XI (1370-1378)

Nipote di Clemente VI, Ruggero di Beaufort fu Cardinale di Santa Maria Nuova (Virgine)

42 De cruce apostolica

Antipapa Clemente VII

Cardinale dei dodici apostoli. Il suo emblema raffigurava una grossa croce.

43 Luna cosmedina

Antipapa Benedetto XIII

Pietro de Luna, fu eletto papa mentre ricopriva il titolo di Cardinale di Santa Maria in Cosmedin.

44 Schismo barcinonicum

Antipapa Clemente VIII

Canonico di Barcellona (barcinonicum) fu fautore di una politica volta a consolidare lo scisma.

45 De inferno pregnani

Urbano VI (1378-1389)

Bartolomeo Prignano, napoletano, nacque in una località  denominata “inferno”.

46 Cubus de mixtione

Bonifacio VII (1389-1404)

Lo stemma di Pietro Tommacelli era costituito da cubi.

47 De miliore sidere

Innocenzo VII (1404-1406)

Il motto si riferisce al cognome di Cosma Migliorati ed al suo stemma recante una stella.

48 Nauta de Ponte Nigro

Gregorio XII

L’espressione nauta (marinaio-barcaiolo) viene usata da Malachia per disegnare i papi che provenivano dalla città  di Venezia. Angelo Corrier infatti era nato a Venezia ed era stato Cardinale Commendatario di Negroponte.

49 Flagellum solis

Antipapa Alessandro V

Pietro Filargiro aveva uno stemma in cui campeggiava un sole splendente. Malachia lo indica come flagellum perché¨ contribuì ad aggravare e radicalizzare lo scisma del papato.

50 Cervus Sirenae

Antipapa Giovanni XXIII

Baldassarre Cossa era nato a Napoli, città  il cui emblema è rappresentato dalla sirena Partenope, ed aveva nello stemma l’immagine di un cervo.

51 Corona veli aurei

Martino V (1417-1431)

L’emblema di Ottone Colonna era una corona dorata.

52 Lupa coelestina

Eugenio IV (1431-1447)

Il simbolo di Gabriele Condolmer, canonico della compagnia dei Celestini, era una lupa.

53 Amator Crucis

Antipapa Felice V

Lo stemma di casa Savpia di cui Amedeo VIII era principe è una croce rossa su campo bianco. L’espressione amator si riferisce probabilmente al tormento interiore ed alle accese controversie che accompagnarono questo papa in tutto l’arco del suo antipontificato.

54 De modicitate lunae

Niccolò V (1447-1455)

Tommaso Parentuccelli era nato a Luni di Sarzana ed apparteneva ad una famiglia molto povera (modicitate).

55 Bos pascens

Callisto III (1455-1458)

Nello stemma di Alfonso de Borgia compare un bue al pascolo.

56 De capra et albergo

Pio II (1458-1464).

Enea Silvio Piccolomini fu segretario dei Cardinali Capranica e Albergatti.

57 De cervo et leone

Paolo II (1464-1471)

Pietro Barbo era stato Cardinale di San Marco Evangelista (che ha per simbolo un leone alato) e Commendatario della Chiesa di Cervia.

58 Piscator minorita

Sisto IV (1471-1484)

Francescano degli ordini minori, Francesco della Rovere era figlio di un umile pescatore.

59 Praecursor Siciliae

Innocenzo VIII (1484-1492)

Giovanni Battista Cybo visse alla corte del re di Sicilia.

60 Bos Albanus in portu

Alessandro VI (1492-1503)

L’emblema di Rodrigo Borgia era un bue. Egli fu Cardinale e Vescovo di Albano e Porto.

61 De parvo homine

Pio III (1503)

Francesco Todeschi. Il motto farebbe riferimento al cognome materno Piccolomini.

62 Fructus Jovis juvabit

Giulio II (1503-1513)

L’emblema di Giuliano della Rovere era una quercia che nell’antichità  veniva ritenuta albero sacro a Giove.

63 De craticule Politiana

Leone X (1513-1521)

Il nome del padre di Giovanni de” Medici era Lorenzo, santo martirizzato sulla graticola.

L’espressione Politiana deriverebbe invece da Angelo Poliziano di cui egli fu discepolo.

64 Leo florentius

Adriano VI (1522-1523)

Adriano Florentz di Utrecht, ultimo papa non italiano prima di Wojtyla, aveva come stemma un leone.

65 Flos pilae

Clemente VII (1523-1534).

Giulio de’ Medici, fiorentino, aveva nel proprio stemma una palla attorniata da gigli.

66 Hyacinthus medicorum

Paolo III (1534-1549)

Alessandro Farnese, cardinale dei SS. Cosma e Damiano, aveva gigli nel suo stemma.

67 De corona montana

Giulio III (1550-1555).

Giovanni Maria Ciocchi del Monte. Il suo emblema raffigurava due corone.

68 Frumentum floccidum

Marcello II (1555)

Marcello Cervini nacque a Montepulciano. Il suo stemma raffigura un cervo e del frumento. Qui l’aggettivo floccidum sta ad intendere la breve durata del suo pontificato di solo 23 giorni. Egli fu l’ultimo Papa a non cambiare nome all’atto dell’elezione; egli così confermò un’altra leggenda, la quale vuole un pontificato brevissimo per i Papi che conservano il proprio nome.

69 De fide Petri

Paolo IV (1555-1559)

Giampietro Carafa fu promotore del Tribunale della Fede. Il Petri ricorda la “pietra” su cui fu fondata la chiesa.

70 Aesculapii pharmacum

Pio IV (1559-1565)

Giovanni Angelo de” Medici. Il motto sembra derivare dal cognome della casata. Esculapio, infatti, era considerato il dio della medicina e primo medico della storia.

71 Angelus nemorosus

Pio V (1566-1572)

L’aggettivo nemorosus (boscoso) starebbe ad indicare il luogo di nascita (Bosco in provincia di Alessandria) di Michele Ghisleri.

72 Medium corpus pilarum

Gregorio XIII (1572-1585)

Ugo Boncompagni è passato alla storia come l’ideatore del Calendario Gregoriano.

73 Axis in medietate signi

Sisto V (1585-1590).

Felice Perretti aveva come stemma un leone diviso a metà  da un’ascia.

74 De rori coeli

Urbano VII (1590)

Il motto potrebbe derivare dal fatto che Giovanbattista Castagna fu Arcivescovo di Rossano, cittadina nella quale tradizione si dice fosse caduta la manna dal cielo.

75 De antiquitate urbis

Gregorio XIV (1590-1591)

Nicola Sfrondati proveniva dall’antica cittadina di Cremona. Ma sarà  davvero questo che Malachia intendeva?

76 Pia civitas in bello

Innocenzo IX (1591)

Il motto sembra indicare il ruolo di sostegno del suo pontificato in un periodo storico caratterizzato da cruente guerre.

77 Crux romulea

Clemente VIII (1592-1605)

Ippolito Aldobrandini apparteneva ad una nota famiglia originaria di Roma ma da tempo radicatasi a Firenze. Nel suo stemma campeggia una croce romana.

78 Undosus vir

Leone XI (1605)

Il motto si riferisce probabilmente alla brevissima durata del suo pontificato, ma è solo un’ipotesi.

79 Gens perversa

Paolo V (1605-1621)

Camillo Borghese. Il significato del motto è rimasto misterioso nonostante svariate interpretazioni, nessuna delle quali benevola verso papa Borghese.

80 In tribulatione pacis

Gregorio XV (1621-1623).

Alessandro Ludovisi, istitutore della “Propaganda Fide“, nel corso di tutto il suo pontificato fu faticosamente impegnato a sedare guerre e controversie politiche.

81 Lilium et rosa

Urbano VIII (1623-1644).

Lo stemma di Maffeo Barberini era animato da api che volano su gigli e rose.

82 Jacunditas crucis

Innocenzo X (1644-1655)

Giovanni Battista Panphily fu proclamato papa nel giorno dell”esaltazione della croce.

83 Montium custus

Alessandro VII (1655-1667)

Lo stemma di Fabio Chigi era costituito da tre colline su campeggiava una stella. Questo papa istituì nella capitale un Monte di Pietà.

84 Sidus olorum

Clemente IX (1667-1669)

L’elezione di Giulio Rospigliosi avvenne nella camera dei cigni (olorum).

85 De flumine magno

Clemente X (1670-1676)

Emilio Altieri fu eletto papa in un giorno in cui il fiume Tevere era in piena (flumine magno)

86 Bellua insatiabilis

Innocenzo XI (1676-1689)

Benedetto Odescalchi. Nessuna attinenza è stata finora riscontrata.

87 Poenitentia gloriosa

Alessandro VIII (1689-1691)

L’elezione di Pietro Ottobuoni avvenne nel giorno di San Brunone, Santo ricordato per essere stato uno dei più grandi penitenti della Chiesa cattolica. Forse però si tratta di un legame troppo labile.

88 Rastrum in porta

Innocenzo XII (1691-1700)

Antonio Pignatelli apparteneva all’omonima illustre casata napoletana che risiedeva presso una porta della città  soprannominata “del rastrello”.

89 Flores circumdati

Clemente XI (1700-1721)

Giovanni Francesco Albani aveva uno stemma incorniciato da fiori.

90 De bona religione

Innocenzo XIII (1721-1724).

Michelangelo Conti, condannò aspramente ogni forma di eresia ed in particolare Giansenismo e Quietismo.

91 Miles in bello

Benedetto XIII (1724-1730)

Pier Francesco Orsini. L’epoca del suo pontificato fu caratterizzata da aspre guerre di successione.

92 Columna excelsa

Clemente XII (1730-1740)

Lorenzo Corsini è ricordato soprattutto per i grandi e lussuosi edifici che fece erigere.

94 Animal rurale

Benedetto XIV (1740-1758).

Prospero Lambertini di Bologna fu uno dei Papi più amati della storia, ma non è affatto  chiaro a cosa si riferisca Malachia. Io avanzo un’ipotesi: prima di entrare nel lunghissimo Conclave da cui usaci Papa, dichiarò: « Se vorranno eleggere un asino, eleggeranno me.» Come sempre accade in questi casi, fu tutto fuorché un asino…

95 Rosa Umbiae

Clemente XIII (1758-1769)

Durante il pontificato di Carlo Rezzonico venne istituito l’ordine francescano che ebbe la sua prima sede in Umbria.

96 Ursus velox

Clemente XIV (1769-1774)

Lorenzo Ganganelli, passato alla storia per aver sciolto l’ordine dei Gesuiti, aveva nel proprio stemma l’immagine di un orso.

97 Peregrinus Apostolicus

Pio VI (1774-1799)

Il motto si spiega con le vicissitudini che questo Papa dovette affrontare. Giovanni Angelo Braschi, infatti, dovette recarsi fino a Vienna per convincere l’imperatore Giuseppe II ad abrogare delle misure anticlericali da lui adottate sotto l’influsso dei filosofi illuministi; poi, scoppiata la Rivoluzione Francese, fu fatto prigioniero dai napoleonici e condotto da questi prima a Siena, poi a Bologna ed infine a Parma. Morì in esilio, solo ed odiato, a Valence, nel Drome; «Pio VI ed ultimo», scrisse lo sprezzante gendarme giacobino che ne constatò il decesso. Grazie a Dio era in errore.

98 Aquila rapax

Pio VII (1800-1823)

Gregorio Barnaba discendente dei conti Chiaramonti fu fatto prigioniero da Napoleone Bonaparte il 3 luglio 1809, e deportato a Fointaneblau, presso Parigi, anche a causa del fatto che egli si era rifiutato di avvallare il divorzio tra l’empereur e Giuseppina Beuharnais. In questo caso l’aquila rapace starebbe ad indicare lo stemma napoleonico, su cui campeggiava proprio un’aquila.

99 Canis et coluber

Leone XII (1823-1829)

Annibale della Genga fu definito dai suoi collaboratori fedele alla causa della Chiesa come il cane ed allo stesso tempo prudente nei suoi attacchi come un serpente. Ma forse l’attribuzione è a posteriori, cioè derivata direttamente dall’epiteto di Malachia.

100 Vir religiosus

Pio VIII (1823-1830).

Il misticismo è stato una delle maggiori caratteristiche del pontificato di Francesco Saverio dei Castiglioni. Ma basterà?

101 De balneis Etruriae

Gregorio XVI (1831-1846)

Bartolomeo Alberto Cappellari era stato generale dell’ordine dei Camaldolesi, ordine nato in terra di Etruria, nella regione il cui nome romano era Balnea, essendo ricca di acque termali.

102 Crux de cruce

Pio IX (1846-1878)

Durante il pontificato di Giovanni Maria Mastai Ferretti, il più lungo di tutta la storia, Roma divenne capitale dell’Italia unita. Lo stemma della dinastia sabauda, come tutti sanno, è una croce bianca in campo rosso: sulla città  di Roma alla croce papale si sovrappose quella sabauda!

103 Lumen de coelo

Leone XIII (1878-1903)

L’emblema di Gioacchino Pecci era una stella cometa sullo sfondo del cielo.

104 Ignis ardens

Pio X (1903-1914)

Per la sua bontà  e la sua ardente fede, Giuseppe Sarto fu proclamato santo. Si potrebbe anche ricordare con quanto zelo egli combatté il Modernismo.

105 Religio de populata

Benedetto XV (1914-1922)

Il pontificato di Giacomo della Chiesa fu funestato dagli avvenimenti della Grande Guerra e dai numerosi lutti che ne conseguirono. Il motto sembra riferirsi all’enorme numero di cattolici che caddero sul fronte di guerra, ma potrebbe esserci anche un accenno alla terribile epidemia di spagnola, che fece ancora più vittime partendo proprio dalla Spagna, un paese cattolico.

106 Fides intrepida

Pio XI (1922-1939)

La fede di Achille Ratti, nativo di Desio, lo indusse a lanciare coraggiosi anatemi contro il comunismo e soprattutto contro il fascismo ed il nazismo rampante (enciclica Mit Brennender Sorge, Con ardente preoccupazione).

107 Pastor angelicus

Pio XII (1939-1958)

Eugenio Pacelli fu pastore della chiesa nel corso della seconda guerra mondiale e nel difficile periodo della ricostruzione post-bellica. A lui toccò il compito di essere la guida spirituale e materiale di un mondo che si preparava a risorgere dalla ceneri della guerra.

108 Pastor et nauta

Giovanni XXIII (1958-1963)

Angelo Roncalli fu Patriarca di Venezia e traghettò la Chiesa nel mare ignoto della modernità  attraverso il Concilio Vaticano II.

109 Flos florum

Paolo VI (1963-1978)

Flos Florum“, cioè fiore dei fiori, secondo il simbolismo floreale è il giglio. Nello stemma di Giovanbattista Montini appaiono difatti tre gigli.

110 De medietate lunae

Giovanni Paolo I (1978)

Il pontificato di Albino Luciani, già  Patriarca di Venezia, è definito “il tempo di una luna” con riferimento al mese lunare. Infatti il suo pontificato durò dal 26 agosto 1978 al 28 Settembre 1978: solo 33 giorni!

111 De labore solis

Giovanni Paolo II (1978 – 2005)

Karol Wojtyla verrà  ricordato come il papa polacco, e molto probabilmente Malachia si riferisce al fatto che egli proviene da un paese dell’est (levante del sole); ma c’è anche chi ha appuntato l’attenzione sull’enorme lavoro di diffusione della fede intrapreso durante il suo pontificato: egli è il Papa che in assoluto ha visitato più paesi del mondo, ed ha portato la Chiesa a possedere un “regno” su cui sembra non tramontare mai il sole.

Altra straordinaria “coincidenza” relativa al lavoro del sole si può ritrovare nel fatto che sia il giorno della nascita di Karol Wojtyla che il giorno del suo funerale sono stati caratterizzati da un eclissi di sole.

112 De gloria olivae

Benedetto XVI (2005 – …)

Il motto De gloria olivae è stato collegato al nome “Benedetto” perché alcuni benedettini sono anche chiamati “monaci olivetani”.

Da notare che nell’araldo del Papa è raffigurata un persona di colore sul lato sinistro (rispetto visione) simbolo della Diocesi di Frisinga di cui fu arcivescovo. Il termine “olivae” è stato collegato al colore di questo viso di moro. Il 26 aprile 2009 Benedetto ha proclamato santo Bernardo Tolomei, fondatore dell’ordine degli Olivetani.

113 Petrus romanus

L’ultimo papa prima della fine del mondo. Il nome è quanto mai suggestivo: mentre Pietro I fu il primo pastore della Chiesa cattolica, detentore delle chiavi del cielo, Pietro II dovrà  restituire il mandato e chiudere per sempre le porte del mondo. A quest’ultimo papa che chiude la profezia, Malachia ha voluto dedicare non solo un motto, ma alcuni versi latini:

In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen.

La traduzione è la seguente: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà  Pietro il romano, che pascerà  il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città  dai sette colli sarà  distrutta, ed il temibile giudice giudicherà  il suo popolo. E così sia.”

Si può notare come tutti i papi precedenti al 1595 siano indicati da un motto che ne descrive il casato o lo stemma, mentre per i successivi gli elementi si moltiplicano e possono sembrare più vaghi.

Alcuni sono concordi nel pensare che la profezia sia da attribuire in realtà  allo stesso Wion che si sia basato sul lavoro di Panvinio, uno storico a lui contemporaneo. Infatti nei motti si trovano degli errori biografici che lo stesso Panvinio abbia fatto nella sua opera. I motti infatti descrivono solamente 2 antipapi su 8 che si sono succeduti nel periodo in questione.
Si tratterebbe così di un falso? Ma se di falso si tratta, è il falso più fortunato che si possa trovare.

Analizzando i motti dal dopo 1595 ad oggi, ossia dal motto 79 in poi, continuiamo a trovarne molti la cui applicabilità  resta sorprendente.

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