Mazinga Z

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Avendo scritto l’ultima volta di Goldrake, riporendo la rubrica trattando del primo robottone di Go Nagai che fa parte della trilogia dei Super Robot, ovvero di Mazinga Z.

Si racconta che l’idea di un grande robot pilotabile venne a Nagai mentre guidava nel traffico, immaginando cosa sarebbe potuto accadere se alla vettura fossero usciti dei grandi arti, in modo da poter scavalcare gli altri mezzi.

La storia narra di un enorme robot costruito dall’anziano scienziato Juzo Kabuto e lasciato in eredità, alla sua morte, al nipote adolescente Koji Kabuto (in Italia Ryo in questa serie, poi Koji nel Grande Mazinga e poi Alcor in Goldrake). Compito dell’automa sarebbe stato quello di contrastare i piani del Dottor Inferno (in Italia Dottor Inferno in Mazinga Z e poi Dr Hell nel Grande Mazinga), uno scienziato tedesco che nel 1962 aveva partecipato con Kabuto e altri colleghi a una spedizione archeologica nell’isola greca di Bardos (Rodi nell’adattamento italiano), alla scoperta dei resti dell’antica civiltà micenea. Ritrovato l’esercito di mostri meccanici costruiti dai Micenei (Mikenes in originale), il dottor Hell svelava le sue reali intenzioni uccidendo tutti i presenti (tranne Kabuto, che riuscì a fuggire) e impossessandosi dell’antica tecnologia, con lo scopo di far tornare sulla terra i discendenti dell’antico popolo greco (costretti per secoli a rifugiarsi nelle viscere della Terra) e insieme ad essi dominare entro pochi anni il mondo.

Agli episodi trasmessi in Italia vennero tagliate diverse scene senza motivo apparente. Oltre a singoli tagli all’interno della puntata, tagli della durata di pochi secondi, vennero completamente tolte le scene iniziali (in cui generalmente gli antagonisti discutevano o iniziavano a porre in esecuzione il loro piano). Questi tagli ridussero la durata media di ogni episodio a circa 19 minuti anziché i normali 22.

In Italia vennero trasmessi solamente 51 episodi sul totale di 92. Questo impedì al pubblico italiano di apprezzare la continuità narrativa fra Mazinga Z e Il Grande Mazinga (che veniva introdotto appunto durante le puntate finali di Z). La serie del Grande Mazinga era nel frattempo stata opzionata da alcuni network televisivi privati (a diffusione regionale) e, a causa delle differenze nei doppiaggi, i legami con le precedenti avventure di Mazinga non erano evidenti (nonostante la presenza di personaggi comuni nelle varie serie, come il piccolo Shiro e i tre pasticcioni Boss, Nuke e Mucha).

Inoltre, se si conta che la serie Goldrake, che in Giappone era stata l’ultima della saga, in Italia era stata proposta dalla Rai per prima (nel 1978) e sempre con doppiaggi che cambiavano i nomi originali dei personaggi (in Goldrake Koji, ex-pilota di Mazinga Z, diventa Alcor) si capisce quanta parte della creazione di Go Nagai sia andata “persa” per il pubblico italiano, che comunque decretò il successo individuale di ciascuna serie.

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