Altro finale col botto, dopo quello visto nell’ultima puntata di Last Resot, per la seconda stagione di Homeland.
Questa seconda stagione è iniziata con Brody eletto al Congresso e in corsa per la Vicepresidenza proprio al fianco di chi stava per uccidere nell’attentato, poi non avvenuto, nella prima serie.
Dopo un susseguirsi di puntate piene di colpi di scena e tensione altissima (Brody si è ritrovato a un passo dall’esaurimento nervoso), sembra quasi che l’arco narrativo ci abbia portato ad un finale con una situazione ribaltata rispetto all’inizio della prima serie.
Se prima Carrie era l’unica ad essere convinta della colpevolezza di Brody, dopo il sanguinoso attentato a Langley, si trova ad essere l’unica a credere nella sua innocenza tanto da aiutarlo a scappare in attesa di dimostrarlo.
Se pure con tanti ribaltamenti di fronte e continui colpi di scena la trama non è mai risultata ingarbugliata. Il rapporto Carrie-Brody ha fatto da padrone anche in questa serie e l’intensa interpretazione dei due attori gli è valsa più di qualche premio importante.
Unico neo che possiamo trovare sta in come è stata portata avanti la sotto trama inerente all’incidente di Dana, la figlia di Brody, terminata un po’ sotto le righe.
In definitiva buona anche la seconda per Homeland sperando che non si complichi la vita con la terza stagione che di carne a cuocere ne ha già tanta.