Guardiani della Galassia è stato il film Marvel che mi ha messo veramente a dura prova. Uscito il 1° Agosto in contemporanea mondiale, da noi invece solo il 22 Ottobre.
Quindi, non solo ho dovuto evitare spoiler provenienti dal resto del mondo da più di due mesi, ma anche da quelli che da una settimana a questa parte ne sono scaturiti dalla visione in terra italica.
Entrato nel cinema con il minimo indispensabile da sapere (ammetto la mia poca familiarità con questi personaggi a livello cartaceo) e quindi quasi senza particolari aspettative mi sono potuto godere quello che si è rivelato un gran bel film.
Prima di tutto bisogna dire che James Gunn (regista e sceneggiatore) è riuscito a dare a tutto il film un sapore che va a metà tra lo Spielberg e Lucas degli anni 80, tanto che uno dei pensieri durante la visione del film andava al nuovo capitolo di Guerre Stellari attualmente in lavorazione e la mia preghiera era la seguente: “Ti prego J. J. fallo così!”.
Sì proprio così, dopo averlo pensato non ci credevo nemmeno io, ma quelle atmosfere così fresche e innovative non le ritrovate in un film di fantascienza dalla Trilogia Classica di Guerre Stellari.
Il protagonista Peter Quill/Star Lord, non a caso, è un personaggio concepito per fondere le caratteristiche principali di Han Solo e Indiana Jones, con il giusto mix di guasconeria e personaggio d’azione di altri tempi. Per non parlare dell’evoluzione del personaggio che se non identica, ricorda molto quella dell’ex contrabbandiere e capitano del Millennium Falcon.
Gli altri componenti del team non sono da meno, tutti abbastanza disadattati, che vanno a comporre la squadra di eroi più improbabile della Galassia, eppure insieme funzionano alla grande. Sono caratterizzati così bene che perfino Rocket, il procione con sempre un grande piano in testa e un amore smisurato per le grandi armi, è reso credibile non affaticando più di tanto la sospensione dell’incredulità dello spettatore.
Grande rivelazione è stata Groot che, nonostante la sua gamma di vocaboli veramente ridotta, riesce ad trasmettere tramite le sue azioni o semplicemente la mimica facciale l’essenza di un personaggio veramente complesso e con molte sfaccettature, se penso poi che è completamente in computer grafica non posso che apprezzare maggiormente il lavoro fatto.
Solo note positive? Probabilmente sì. Perché è vero che il cattivo di turno non è abbastanza approfondito ed è solo funzionale alla storia, ma non è una novità con la Marvel/Disney, che a mio avviso, non vogliono che i villan rimangano troppo nel cuore dei fan perché questi poi sono capaci di richiedere a gran voce su tutti i forum, su tutti i social e perfino in qualche lago, che vengano resuscitati, riutilizzati ecc..
In definitiva un film sicuramente leggero e divertente, ma per questo non per forza primo di contenuti, che si inserisce a pieno nell’Universo Cinematografico Marvel, iniziando a svelare quello che dovrebbe essere il tema principale della fase 3.
Assolutamente da non perdere.