Doraemon

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Questa settimana parliamo di un altra creatura della coppia Hiroshi Fujimoto e Motoo Abiko (in arte Fujiko F. Fujio), che prima di Carletto il principe dei mostri si erano già cimentati nella loro opera prima, Doraemon (1969), da noi conosciuto come Doraemon il gatto spaziale.

In realtà il gattone blu è un robot che proviene dal futuro per aiutare il bambino Nobi Nobita a migliorare il suo rendimento scolastico e avere successo nel futuro.

Sono stati infatti i discendenti di Nobita a mandare il robot perché carichi ancora dei grossi debiti accumulati dalla sua incompetenza.

Un po’ come Eta Beta della Disney, Doraemon ha una sacca dal quale estrae oggetti straordinari provenienti dal futuro (i ciuski) che dovrebbero servire a Nobita per risolvere i guai in cui sistematicamente si caccia. Spesso però il cattivo uso di questi oggetti porta a situazioni peggiori di quelle che dovrebbero risolvere.

C’è anche da dire che Doraemon non è perfettamente funzionante, infatti si scopre che i discendenti di Nobita lo comperano in un offerta speciale in un mercatino.

Le continue cadute di Nobita possono essere viste come dei semplici insegnamenti ai bambini, dato che oltre al ricorrente tema del bullismo, vengono anche affrontati quelli inerenti l’ambiente (surriscaldamento globale, disboscamento) e didattici (storia del Giappone, viaggi di Gulliver, dinosauri).

Nonosotante su Facebook giri la legenda che in realtà Doraemon non sia altro che un sogno di Nobita, segnalo che la serie non ha una vera fine.

Fino al 1996, morte di uno dei due autori, annualmente sono usciti degli anime con avventure particolari come viaggi indietro o avanti nel tempo, avventure fantasy alla caccia di draghi o altri mostri e visite in altre opere letterarie e non come i viaggi di Gulliver, Guerre Stellari o il Galaxy Express.

Dalle informazioni sparse in tutta l’opera Doraemon sappiamo che Nobita riuscirà a sposare Minamoto Shizuka, di cui è follemente innamorato sin dall’infanzia, che riuscirà a entrare all’Università.

La legenda del sogno forse è stata alimentata dal fatto che in una puntata ambientata nel futuro si vede un Nobita adulto non più accompagnato da Doraemon. Il robot aveva infatti deciso di lasciarlo nel passato, notte tempo, una volta capito che Nobita era ormai cresciuto.

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