Alzarsi da tavola e sentirsi Bellerofonte

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Tornerò e ti sconfiggerò! Non avrai scampo!

Con queste frasi in mente terminò il primo incontro col Nightmare, mostruoso panino del pub Chimera di Cassino. Quella volta non andò benissimo, a quasi un quarto dalla fine ho dovuto deporre le armi.

Come promesso. ieri sera, dopo ben 6 mesi, sono tornato e l’ho sconfitto.

nightmare liveOvviamente non è che sono stato lontano dal Chimera tutto questo tempo, semplicemente i tempi non erano maturi per una nuova sfida. Ma quando ieri ho saputo che la sera ci saremo andati nuovamente, una strana consapevolezza ha iniziato a farsi strada nella mia mente: è la volta buona ce la puoi fare!

Già quest’estate mi era capitata una cosa analoga con il torneo notturno di Texas Holden al villaggio vacanze. In realtà non avevo mai partecipato ad un torneo, ma sentivo che avrei vinto e poi così è stato.

Quindi non è rimasto altro che seguire le sensazioni (o affidarsi alla Forza) e ordinare il Nightmare con sana spavalderia.

Questa volta ho cambiato il piano d’attacco. Non più la vecchia tattica del pressa e mordi perché il mostro tende ad ammappazzonarsi in un modo incredibile. Per cui sempre con il panino ben stretto tra le mani, ci sono voluti 2 morsi ogni volta, per scalarlo nella sua completa altezza.

Così tra una chiacchiera è l’altra è scivolata via la prima metà e poi il terzo quarto. A questo punto, la volta precedente, avevo dimostrato seri segni di cedimento. Ma ora sembrava andare tutto per il meglio. A 3 o 4 morsi dalla fine un po’ di tentennamento c’è stato, un senso di pienezza mi pervadeva tanto da farmi pensare che non ce l’avrei fatta neanche questa volta.

sigaro della vittoriaTerminato il bicchiere di birra ho ripreso, fino a quando mi è rimasto in mano l’ultimo boccone. La vittoria era lì, letteralmente nella mia mano. Quasi mi dispiaceva, ma come un novello Bellerofonte, ho sferzato l’ultimo colpo e ucciso l’Incubo del Chimera.

Il conto aperto con il Nightmare è stato chiuso e a me non è rimasto altro che ordinare un’altra birra e accendermi il meritato sigaro della vittoria, che con molta spavalderia mi ero portato dietro.

Certo non sono queste le soddisfazioni importanti della vita, quelle sono altra cosa, ma sono quelle cose semplici per cui godere per qualche attimo e che poi ti permettono di raccontare una storia, di come quella volta mi alzai da tavola e mi sentii un po’ Bellerofonte.

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