Riprendiamo la sana abitudine del Cartone del Lunedì con una delle serie più divertenti che io riesca a ricordare: Carletto il principe dei Mostri.
Cosa potrebbe mai succedere se dei mostri tipici della cultura occidentale di trasferissero a Tokyo avendo a che fare con mostri locali e umani quasi più spaventosi di loro?
Carletto, principe del Mondo dei Mostri insieme a Dracula (che beve pomodoro invece di sangue), l’Uomo Lupo che gli fa da cuoco e il maggiordomo Frank (mostro di Frankenstein).
Giunto a Tokyo, Carletto conosce un bambino di nome Hiroshi che vive da solo con la sorella dato che è orfano di entrambi i genitori.
In tutti i vari episodi, alla presenza di Carletto e il suo trio, soprattutto in compagnia di Hiroshi, vivono un’avventura dopo l’altra in cui mostri e umani si affrontano, si capiscono, si combattono e diventano amici, ma soprattutto mirano alla salvezza del mondo dai pericoli mostruosi e demoniaci, nonostante il mondo non sia più popolato da mostri. Non c’è poi tanta differenza, se uno non si ostina a guardare le apparenze.
Nonostante sia del lontano 1968 il tema del cartone animato rimane un bel insegnamento anche e soprattutto per i tempi moderni dove le differenze culturali continuano ad essere un problema. Forse servirebbe uno sguardo puro come il bambino Hiroschi che al di la delle apparenze riesce a fare amicizia con dei mostri solo all’apparenza spaventosi.